VIDEOART - LABORATORIO MINIMALISTA DI MEDIAZIONE LIRICA INFORMATICA EMOZIONALE ovvero LA POESIA INCONTRA L’AUTOMAZIONE ROBOTICA



Il software dell'uomo è infinitamente più complesso di quello di un computer. Oltre ad elaborare i dati, può scegliere in base alle emozioni. Per il PC qualsiasi testo dal punto di vista dei contenuti emozionali è uguale ad un altro. I suoi tratti distintivi sono solo il layout e il numero e il tipo dei caratteri; un'immagine vale per la sua estensione e le sue dimensioni; la musica è solo un file. I turbamenti sono estranei alla sua logica. Il linguaggio mediatico non conosce la suggestione lirica di una clemente e polverosa umanità, ma normalizza tutto: con irremovibile distacco banalizza le esperienze che gli sono sottoposte. Il Laboratorio Minimalista di Mediazione Lirica Informatica Emozionale riproduce una poesia interpretata asetticamente attraverso l’enigmatico vissuto  del mezzo virtuale. Perché anche la macchina ha un suo vissuto, una sua memoria, una sua individualità, un ambiente esterno con cui interagire, il Web. Riconosce ogni parola semanticamente, e la riproduce con un suono complesso, che risulta dalla somma e dall’interazione dei singoli fonemi contenuti in sequenza nell’espressione verbale, nella quale ogni lettera dell’alfabeto produce vibrazioni   in forma semplice; la Rete è inoltre in grado di associare meccanicamente alle sequenze stesse le immagini contenute in una sua memoria. Questo è il senso delle elaborazioni  mediatiche del laboratorio.   ROBERTO RAPACCINI

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Fingere che l’Arte non sia l’umile creazione dell’uomo ma l’esatto linguaggio dell’Universo, e che possa svelare il segreto delle cose – Roberto Rapaccini

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