RAPACRO OPERE, ovvero IL CITAZIONISMO MINIMALISTA POSTMODERNO



Un insopprimibile limite umano è l’aspirazione sistematica, ovvero l’esigenza di tipizzare qualsiasi espressione individuale o collettiva, creando un ordine che non di rado risulta fittizio in quanto esalta le differenze che affiorano in maniera più evidente nella visione soggettiva dell’agente (dimenticando che entia non sunt multiplicanda sine necessitate), mentre si trascurano elementi differenzianti che non riscuotono l’interesse della sensibilità ordinante, con la conseguente assimilazione soggettiva di ciò che oggettivamente è diverso. Questo principio trova segnata applicazione nell’Arte, o più genericamente nelle forme nelle quali si concreta la creatività umana. Così nascono i generi artistici, che hanno come esito l’assimilazione di quello che per definizione non sarebbe assimilabile, dal momento che l’opera d’Arte o pseudo-tale è quanto di più originale e personale si possa produrre, poichè l’uomo in questo ambito sperimenta un linguaggio anticonvenzionale per trasmettere l’evocatività delle pulsioni inconsce di un’incontenibile intelligenza dei sensi. Così, sottomettendomi a questa logica, frutto di un pensiero debole, ho cercato di classificare queste mie opere. Premesso che ho sempre creduto che non ci sia cosa peggiore del giudizio critico su opere da parte del loro autore, troppo coinvolto soggettivamente, ho dovuto ignorare questa mia sacra direttiva per procedere verso l’obiettivo prefissato. Mi viene di definire le mie opere frutto di un ‘Citazionismo Minimalista Postmoderno’. Innanzitutto, perché ‘Citazionismo’? Nelle composizioni mi avvalgo di frammenti di immagini già esistenti, che, parcellizzate e  decontestualizzate, sono inserite in una trama ideale da un inconscio non controllato che elabora ogni energia ai margini della coscienza. Il Citazionismo è un’esigenza sempre vigile nelle fasi congiunturali. Creare significa avanzare, e nei tempi di crisi la mente segna il passo, incapace di concepire le premesse funzionali ad un rinnovamento. Senza dire che il Concettualismo, espressione di una ‘Non Arte’, può essere considerato il momento terminale di un’Arte non più in grado di ricondurre la realtà nell’ambito di schemi inediti. Non resta che rivolgersi al passato per riscoprirne le potenzialità efficienti, in grado di determinare nuove suggestioni positive. Da questo punto di vista il termine ‘Citazionismo’ e sinonimo di Post Moderno. Minimalista indica il tenore delle storie che i quadri narrano: piccoli momenti quotidiani di cui si compone la storia degli uomini, che spesso è in controtendenza con la Storia con la esse maiuscola, quella che subiamo ogni giorno come parte di un’entità maggiore che è la somma solo quantitativa delle sue componenti. Il consorzio umano non è infatti il correlato qualitativo della nostra condizione individuale. ROBERTO RAPACCINI

Fingere che l’Arte non sia l’umile creazione dell’uomo ma l’esatto linguaggio dell’Universo, e che possa svelare il segreto delle cose – Roberto Rapaccini

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